Oggi, in ambito didattico, sono veramente tante le proposte finalizzate al sostegno, alla motivazione, al rinforzo e alla ricerca di strumenti compensativi, comunque tutte finalizzate a migliorare l'apprendimento. Alcune, particolarmente sofisticate, utilizzano software eleganti e potenti ma non è detto che ciò che appare bello sia anche più comprensibile.
Sono fermamente convinto che una buona didattica passi prima attraverso il raccontato cioè voce, gesti e simboli non sempre sono necessarie le immagini curate e quasi mai “gli effetti speciali”.
Talvolta può risultare utile rendere partecipi gli alunni di alcune scelte didattiche e delle loro alternative.
Nell'insegnamento della fisica, nella scuola secondaria, la parte più significativa dell'attività del docente è ancora quella di facilitatore.
Non è semplice mantenere il giusto equilibrio tra un percorso che da un lato necessità di diventare via via più rigoroso, e pertanto richiede sicure, ampie e non sempre sufficientemente diffuse competenze matematiche e, dall'altro, uno più semplificato, che consenta di capire e di avere la sensazione che la propria cultura scientifica si sia arricchita evitando nel contempo l'esperienza di insoddisfazione che nasce dalla mancanza di un'adeguata coerenza logica e argomentativa.
Le conseguenze di una didattica non a misura degli alunni è, nell'ipotesi migliore, avere alunni che ascoltano come spaventapasseri e parlano ripetendo a pappagallo.
La proposta che trovate nel sito è frutto della mia esperienza sul campo con gli alunni che ho avuto e di quello che sono riuscito a capire della disciplina che insegno è una sorta di riferimento all'interno del quale mi muovo, talvolta però aggiungo e talvolta tolgo, cerco di leggere e confrontarmi con altre esperienze e non amo le frequenti rivoluzioni preferisco operare per aggiustamenti discreti e progressivi di ciò che mi pare sicuro.
Le pagine che non si occupano di fisica, sono state realizzate utilizzando collegamenti a siti selezionati e che mi sento di consigliare perché vi ritrovo una sorprendente affinità con questa proposta.
Sono fermamente convinto che una buona didattica passi prima attraverso il raccontato cioè voce, gesti e simboli non sempre sono necessarie le immagini curate e quasi mai “gli effetti speciali”.
Talvolta può risultare utile rendere partecipi gli alunni di alcune scelte didattiche e delle loro alternative.
Nell'insegnamento della fisica, nella scuola secondaria, la parte più significativa dell'attività del docente è ancora quella di facilitatore.
Non è semplice mantenere il giusto equilibrio tra un percorso che da un lato necessità di diventare via via più rigoroso, e pertanto richiede sicure, ampie e non sempre sufficientemente diffuse competenze matematiche e, dall'altro, uno più semplificato, che consenta di capire e di avere la sensazione che la propria cultura scientifica si sia arricchita evitando nel contempo l'esperienza di insoddisfazione che nasce dalla mancanza di un'adeguata coerenza logica e argomentativa.
Le conseguenze di una didattica non a misura degli alunni è, nell'ipotesi migliore, avere alunni che ascoltano come spaventapasseri e parlano ripetendo a pappagallo.
La proposta che trovate nel sito è frutto della mia esperienza sul campo con gli alunni che ho avuto e di quello che sono riuscito a capire della disciplina che insegno è una sorta di riferimento all'interno del quale mi muovo, talvolta però aggiungo e talvolta tolgo, cerco di leggere e confrontarmi con altre esperienze e non amo le frequenti rivoluzioni preferisco operare per aggiustamenti discreti e progressivi di ciò che mi pare sicuro.
Le pagine che non si occupano di fisica, sono state realizzate utilizzando collegamenti a siti selezionati e che mi sento di consigliare perché vi ritrovo una sorprendente affinità con questa proposta.